Quando, da ragazzo, cominci il viaggio della vita, sei naturalmente portato a pensare di essere solo uno tra tanti, e a credere quindi che la cosa migliore da fare sia di seguire la maggioranza. Questo modo di pensare è completamente sbagliato.
Ricorda che tu sei tu. Sei tu che devi vivere la tua vita e riuscire a raggiungere la felicità, devi essere tu a guadagnartela. Nessun altro può farlo per te. E nel viaggio della vita devi spingere la tua canoa con la pagaia, non remare come in una barca.
La differenza è che, nel primo caso, tu guardi davanti a te e vai sempre avanti, mentre nel secondo non puoi guardare dove vai è devi affidarti ad altri che reggono il timone, col risultato che puoi cozzare contro qualche scoglio prima di rendertene conto.
Molta gente tenta di remare attraverso la vita in questo modo. Altri ancora preferiscono urla navigazione passsiva, facendosi trasportare dal vento della fortuna o dalla corrente del caso: è più comodo che remare, ma è ugualmente pericoloso. Io preferisco uno che guardi davanti a sé e sappia condurre la sua canoa, cioè si apra da solo la propria strada.
Guida da te la tua canoa, non contare sull'aiuto degli altri. Stai partendo dal ruscello della fanciullezza per un viaggio avventuroso; di lì passerai nel fiume dell'adolescenza; poi sboccerai nell'oceano della virilità, per arrivare al porto che vuoi raggiungere.
Sulla tua rotta incontrerai difficoltà e pericoli, banchi dl nebbia e tempeste. Ma, senza avventure, la vita sarebbe terribilmente monotona. Se saprai manovrare con attenzione, navigando con fedeltà ed allegra tenacia, non c'è motivo perchè il tuo viaggio non debba essere un completo successo, per piccolo che fosse il ruscello da cui un giorno sei partito. B.P.
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