"Purtroppo la nostra vita cristiana non incrocia il Calvario. Non s'inerpica sui tornanti del Golgota. Passa di striscio dalle pendici del luogo del cranio. Come i Corinzi anche noi, la croce, l'abbiamo "inquadrata" nella cornice della sapienza umana, e nel telaio della sublimità di parola.
L'abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantata nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo inchini e incensazioni in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica.
L'abbiamo isolata, sia pure con tutti i riguardi che merita. E’ un albero nobile che cresce su zolle recintate. Nel centro storico delle nostre memorie religiose. All'interno della zona archeologica dei nostri sentimenti. Ma troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo ogni giorno. Dobbiamo ammetterlo con amarezza. Abbiamo scelto la circonvallazione non la mulattiera del Calvario. Abbiamo bisogno di riconciliarci con la croce e di ritrovare sulla carta stradale della nostra esistenza pianeggiante, lo svincolo giusto che porta ai piedi del condannato! ".
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto";
il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto.
...Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? ".
...Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere! ", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva"....
Passando vide un uomo cieco dalla nascita…
…sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)".
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro. Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà".
Gesù le disse: "Tuo fratello risusciterà". Gli rispose Marta: "So che risusciterà nell'ultimo giorno". Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?". Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo".
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: “Togliete la pietra!". Gli rispose Marta, la sorella del morto: "Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni". Le disse Gesù: "Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?". Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato!". E, detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare".
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: "Chi è costui?".
E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea".
Gesù è il Maestro, il Profeta che il Padre ha mandato affinché gli uomini lo ascoltino e si mettano alla sua sequela. Come ogni maestro, anche Gesù ha alcuni discepoli. A differenza dei maestri del suo tempo e di ogni tempo, che sono scelti dai discepoli, Gesù sceglie i suoi discepoli e domanda loro di lasciare tutto per seguire soltanto lui. Egli si pone come principio di una vita totalmente diversa e radicalmente nuova. In questa scelta di Gesù e nella risposta di ogni uomo, si delinea l'identità di suo discepolo.
"Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.".
(Gv 13,13-15)
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